Il Centro Antimobbing Rodolfo Degoli è attivo sul territorio da circa 10 anni: ha accolto centinaia di lavoratori in difficoltà, vittime di vessazioni sul posto di lavoro e oppressi dallo stress lavorativo con disturbi ansioso-depressivi, pesanti psico-somatizzazioni e conseguenti alterazioni della sfera socio-familiare.
 
I lavoratori, che si  rivolgono al Centro, sono seguiti fino alla soluzione del loro problema e continuano ad essere seguiti, anche a livello psicologico con terapie di supporto, se è necessario.
 
Il Centro "Rodolfo Degoli" si è fatto promotore di diffusione della conoscenza del fenomeno del mobbing attraverso dibattiti, tavole rotonde e convegni, promossi in varie province della nostra Regione (Piacenza, Parma, Ferrara, Modena), che hanno visto la partecipazione dei più grandi esperti del fenomeno del mobbing (sociologi, psicologi, magistrati, figure istituzionali) con l'obiettivo di cambiare la cultura del lavoro.
L'idea di un centro riservato esclusivamente al fenomeno del mobbing nasceva negli anni tra il 2000 e il 2004.
Nel 1996, infatti, quando il sociologo tedesco Harold Ege pubblicò a Bologna il libro "Mobbing, che cos'è il terrore psicologico sul posto di lavoro" affrontando questa problematica per la prima volta in Italia, Rodolfo Degoli, allora Segretario Regionale della Confsal Emilia Romagna (Confederazione Sindacati Autonomi dei Lavoratori), si scoprì particolarmente attento ed interessato al fenomeno tanto da chiedere alla Prof.ssa Letizia Giello attuale Presidente dell Associazione e, al tempo, sua collaboratrice di fare ricerche in merito.
Letizia Giello, affrontando la conoscenza del fenomeno mobbing, si rese subito conto  che molti lavoratori, rivolgendosi al sindacato, riferivano di atti vessatori subiti sul posto di lavoro, facilmente riconducibili al mobbing. Da tale consapevolezza iniziava il suo impegno volto allo studio del fenomeno, alla lotta contro le vessazioni sul posto di lavoro e a cambiare in profondità la cultura del mondo del lavoro.
 
 
 


 
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05/03/2019 MODENA


TAVOLA ROTONDA

DONNE, LAVORO E FORMAZIONE
ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO...


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ARTICOLO DALLA GAZZETTA DI MODENA
Successo_del_convegno_-_Gazzetta_di_Modena_Modena.pdf


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RASSEGNA STAMPA
 
27 OTTOBRE 2016 - TAVOLA ROTONDA
CYBER/BULLISMO, SEXTING?GROOMING 
Responsabilità civile e penale.
Sportello di consulenza psicologica e legale
 
 
 
 
 
LE NUOVE INIZIATIVE
 
Volantino_Tavola_Rotonda_bullismo
 
 
seminario_stress_lavoro_correlato

 

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11/07/2016 - ARTICOLO TRATTO DA "PRIMA PAGINA" - di Letizia Giello

Tempi di vita e di lavoro, tante leggi ma pochi passi avanti. La salvezza è il welfare aziendale.

 

 

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8 MARZO 2016



Il valore aggiunto si chiama DONNA
 

Oggi è la giornata dedicata alla Donna. E tutti, oggi, sembrano essere dalla parte della donna, anche quelli  che, nel profondo della propria mente e del proprio cuore, la pensano diversamente. In verità, in questa giornata celebrativa, non dobbiamo sentirci, quasi obbligatoriamente,  dalla parte delle donne. 
Dalla parte delle donne dobbiamo essere ogniqualvolta ne vediamo una che lavora, si dedica ai propri anziani o a quelli del marito o compagno, cresce i figli come madre dovendosi molto spesso sostituire al ruolo del padre, e che, nel crocevia dei tanti fronti aperti, si vede costretta a chiedere il part-time (addio carriera!), a pregare l?azienda di venirle incontro per permetterle di conciliare i tempi del lavoro con quelli della propria vita famigliare, o addirittura, meditare di presentare le dimissioni, soprattutto in quelle giornate in cui  almeno un bambino è ammalato, l?infermiera telefona che non può venire ad accudire uno dei nonni costretto a vivere in carrozzina e la colf ? se può disporre di una colf. La quotidianità della donna perlopiù è questa, non un?altra, aldilà del ruolo sociale di appartenenza. 
Se andiamo a distinguere, partendo dal livello d?istruzione, ci accorgiamo che le donne immatricolate ai corsi universitari sono di un numero superiore rispetto all?uomo, che si laureano prima dell?uomo e con voti più alti: esse, però, scelgono preferibilmente facoltà ad indirizzo letterario e/o ad indirizzo politico sociale o ad indirizzo biologico-scientifico, se queste permettono loro di intraprendere la strada dell?insegnamento che meglio si concilia con i tempi della vita famigliare. Mi sono accorta che questi dati sono in parte peggiorati, se li andiamo a confrontare con quelli del  2001/02 , e mi sono chiesta perché. La risposta è una sola. La causa di siffatto arretramento nelle scelte universitarie sta nella mutata composizione della famiglia, che da estesa  si è trasformata in nucleare  fino a divenire, a causa di veri e propri " terremoti" sociali , mononucleare, basata quasi esclusivamente su un solo reddito. La donna è sola più che mai, posta di fronte ai fronti aperti di cui parlavamo prima e assillata dai conti che non tornano. L?uomo ha fatto passi avanti, alcuni di loro sono straordinari "mammo" e "babbo", se occorre, ma sono loro stessi condizionati dalla cultura della nostra società che assegna ruoli ben distinti a seconda del genere. Pertanto le donne diplomate e laureate trovano lavoro dopo dell?uomo, mantengono il primo posto per meno tempo e, pur svolgendo le stesse mansioni e ricoprendo lo stesso ruolo, sono retribuite molto meno. Questo gap è il segno evidente della discriminazione di genere sul posto di lavoro. Su questo bisogna lavorare per dare alla donna quello che le spetta per merito.
Penso, infine, a tutte le donne sottoposte allo stress dei turni di notte, dal settore medico e paramedico a quello dell?industria manifatturiera: sollevano malati e danno loro sollievo; sollevano pezzi di manufatti  al limite con quanto è loro concesso dalla legge o da particolari prescrizioni mediche(per es. piastrelle, i cui formati sono diventati molto grandi e molto pesanti). Finito il turno di notte, corrono a casa, portano i figli a scuola e poi qualche ora di riposo..
Penso alle docenti, che sono l?80% o addirittura il 100% dei docenti a partire dalla scuola dell?infanzia fino ad arrivare alle scuole superiori, che, pur essendo malpagate, svolgono il lavoro più importante della nostra società, far crescere i nostri figli e nipoti: nonostante ciò sono non adeguatamente apprezzate dall?opinione pubblica in genere,  che stima il ruolo del docente ancora un lavoro di cura e, per questo, riservato alle donne, le quali non hanno il tempo e le energie necessarie per combattere fino in fondo la battaglia  per essere retribuite al pari degli altri paesi europei. Ma poco importa: tanto i docenti sono donne! Nelle università la situazione è capovolta: insegnare non è più considerato un lavoro di cura, ma di cultura e competenze. Allora avanti gli uomini!
Penso a tante altre donne, ad infinite altre donne che si sono rivolte a me e che mi hanno permesso di condividere con loro un piccolo percorso del loro viaggio nella nostra società, raggiungendomi anche attraverso il Centro Antimobbing "Rodolfo Degoli", da me fondato nel 2005 insieme ad altri coraggiosi amici, accumunati dal bisogno di lottare contro le vessazioni sul posto di lavoro o in qualsiasi altro ambito sociale esse vengano messe in atto.
Ma le donne, ripeto, sono portatrici di un valore aggiunto, in quanto hanno imparato a lavorare contestualmente su tanti fronti, diversi tra loro, e ad organizzarsi cercando di dare  sempre il massimo.
[Letizia Giello, segretario generale della Confsal Emilia Romagna]


 

QUI L'ARTICOLO DI PRIMA PAGINA, "Lettera dedicata alle donne"

 
 
 
25 NOVEMBRE 2014
 
Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne? dichiarata la ?guerra? al mobbing
 
Importante iniziativa nella mattinata odierna nel cuore cittadino: alcuni rappresentanti del Centro Antimobbing ?Rodolfo Degoli? di Modena hanno spiegato alla cittadinanza incuriosita il problema mobbing; vale a dire una forma di violenza sul posto di lavoro di cui sono spesso vittime le donne. Non attribuire al gentil sesso la piena titolarità di tutti i diritti riconosciuti al maschio significa subordinazione e discriminazione e nei casi più gravi porta alla riduzione in schiavitù in alcuni angoli del mondo.
 
 
Articolo_25nov2014
 
 
 
 
 

25 NOVEMBRE 2014

 

 

 

NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE

CONTRO LA VIOLENZA

SULLE DONNE

 

 

 

Vi aspettiamo a Sassuolo (MO)

in

P.zza Garibaldi, 83

Dalle 9.30 alle 12.30

 

 

PER RICORDARVI

CHE

 

Anche il mobbing è una forma di violenza, la più diffusa sul posto di lavoro, le cui vittime troppo spesso sono donne.

 

Ma noi, insieme a voi, da lungo tempo, abbiamo dichiarato guerra al mobbing.

 

SCARICA QUI IL VOLANTINO COMPLETO

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

Campagna Stress Lavoro-Correlato

[art. 28 Dlgs 81/2008]

 Il Centro Antimobbing ?Rodolfo Degoli?, Associazione di promozione sociale, sito a Modena in viale A. Corassori, 24 e a Sassuolo in via C. Menotti, 92/2, attivo sul territorio da oltre sette anni, offre sostegno ai lavoratori vittime di vessazioni sul posto di lavoro, oppressi dallo stress lavorativo con disturbi ansioso-depressivi: con il Patrocinio del Comune di Sassuolo ha attivato una campagna di sensibilizzazione e prevenzione  sullo ?Stress Lavoro-Correlato?.

Lo Stress da lavoro non è una malattia, ma una condizione di forte sofferenza psico-fisica, che mina in profondità l?identità del lavoratore: ne distrugge l?autostima e l?autoefficacia, lo isola nel contesto lavorativo e familiare ? afferma la Presidente del Centro ?Rodolfo Degoli?, prof.ssa Letizia Giello.

Lo stress da lavoro, se perdura nel tempo, se non affrontato in modo adeguato e tempestivo può essere causa di malattie anche invalidanti con ricadute negative in termini economico-sociali.

Lo stress Lavoro-Correlato coinvolge in Europa oltre 40 milioni di lavoratori, i cui costi in termini di assenteismo  e di cura superano i 20 miliardi.  Lo stress è al primo posto tra le cause di patologie ed è spaventosamente in crescita.

L?Agenzia  Europea  per la sicurezza e la salute  sul lavoro annovera tra le cause più frequenti dello stress lavoro-correlato non solo l?aumento dell?incertezza e della precarietà, la paura per la perdita del posto di lavoro, alti carichi di lavoro, le pressioni del management, le forti emozioni, il senso di inadeguatezza, ma anche le vessazioni sui luoghi di lavoro riconducibili al fenomeno del mobbing e la mancata conciliazione dei tempi di lavoro e di vita.

I campanelli d?allarme, a cui prestare attenzione e da non sottovalutare, possono essere davvero diversi: una continua sensazione di stanchezza, attacchi di ansia, depressione, disturbi del sonno, irritabilità, cefalea, solo per citarne alcuni.

?Il benessere sul posto di lavoro è un diritto-dovere da difendere insieme- aggiunge la presidente del Centro Letizia Giello- questa campagna nasce per far sapere ai lavoratori che non devono sottovalutare il problema, che la loro cultura sul posto di lavoro deve cambiare e che, in questa assunzione di responsabilità, non sono soli: al Centro Antimobbing possono trovare aiuto, supporto e molto spesso anche la soluzione al proprio disagio lavorativo.

La capacità di gestire lo stress sul posto di lavoro aiuta, infatti, a migliorare la salute psico-fisica,  a trasformare un sicuro fallimento sul lavoro in un vero e proprio successo, ad interagire in modo positivo con gli altri, che, a loro volta, ne traggono giovamento?

?Il successo del Centro ?Rodolfo Degoli? è nelle competenze e nelle capacità dei suoi operatori (il direttore del Centro, dr. De salvo Natale; la psicologa e psicoterapeuta, dr.ssa Laura Cervone; la dr.ssa Albina Faiella, addetta alla comunicazione e tanti altri?che ogni giorno danno il proprio contributo, piccolo o grande che sia) conclude soddisfatta Letizia Giello.

La campagna ha inizio ufficialmente oggi, 30 novembre, con un banchetto allestito in piazza Garibaldi, a Sassuolo, dalle 9.30 alle 12.30: saranno distribuiti volantini e date tutte le informazioni a chiunque voglia fermarsi. Da domani si potrà telefonare al numero - 34228821123 ? riservato a chi desidera prendere appuntamento per ricevere aiuto e sostegno.

Si ringraziano il sindaco di Sassuolo, Luca Caselli, gli assessori Antonio Orienti e Claudia Severi, che hanno creduto nell?iniziativa  e che hanno fatto in modo che il Centro Antimobbing ?Rodolfo Degoli? potesse realizzarla.

 

Letizia Giello, Presidente Centro Antimobbing ?Rodolfo Degoli? [342 8821123 ]

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

SPORTELLO DI AIUTO

CONTRO LO STRESS LAVORO-CORRELATO

APERTO A TUTTI I LAVORATORI E DATORI DI LAVORO

 

 

Il Centro Antimobbing ?Rodolfo Degoli?, Associazione di promozione sociale, sito a Modena in viale A. Corassori, 24 e a Sassuolo in via C. Menotti, 92/2, attivo sul territorio da oltre sette anni, offre sostegno gratuito ai lavoratori e ai datori di lavoro oppressi dallo stress lavorativo e da vessazioni sul posto di lavoro.

Con il Patrocinio del Comune di Sassuolo, il Centro Antimobbing ha attivato, dal mese di novembre 2012,  una campagna di sensibilizzazione e prevenzione  sullo ?Stress Lavoro-Correlato?, come previsto dall?art.28 del Testo Unico sulla sicurezza (Dlgs 81/2008).

Lo Stress da lavoro non è una malattia, ma una condizione di forte sofferenza psico-fisica, che mina in profondità l?identità del lavoratore distruggendone l?autostima e l?autoefficacia, isolandolo nel contesto lavorativo familiare e sociale.

L?aiuto è sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro: la ricaduta positiva, infatti, è avvertita tanto nella sfera personale e familiare quanto nella vita lavorativa all?interno dell?azienda.

Tra le iniziative promosse con la campagna contro lo stress lavoro-correlato è previsto anche un servizio di consulenza telefonica aperto a tutti i lavoratori e ai datori di lavoro:

 

 
 
 

 

Il Centro Antimobbing ?Rodolfo Degoli?

 

 presenta

 

?MAI PIU? INDIFESI CONTRO LO STRESS!?

(scarica la brochure)

 

Il gruppo di ascolto dello stress lavorativo:

  

 

Il gruppo di ascolto dello stress lavorativo è un utile strumento per acquisire maggiori competenze di gestione e risoluzione del proprio stress con effetti positivi anche in altri ambiti importanti della propria vita quali, la famiglia, il rapporto di coppia, il rapporto coi figli, il tempo libero e così via.

In particolare, si propone di:

 

 

  • fornire un contesto ?neutrale?, ?supportivo e contenitivo?,  in cui ognuno può parlare di sé, della propria situazione lavorativa, di ciò che lo tormenta, per trarre, da questo, subito un profondo senso di benessere catartico;
  • capire come il lavoro può interferire negativamente nei  rapporti interpersonali e familiari, con l?immagine che  si ha di se stessi e del proprio corpo;
  • acquisire nuove abilità di problem solving e di gestione dello stress.

 

A chi è rivolto:

 

a tutte le persone che sentono il bisogno di parlare della propria esperienza lavorativa, in quanto fonte di stress e di insoddisfazione, e di acquisire, quindi nuove strategie per far fronte a tali difficoltà.

 

Che cosa è:

 

·       non è soltanto un luogo dove potere dare voce alle proprie emozioni e ai propri sentimenti;

·        ma è un utile strumento per riuscire a condurre una vita meno afflitta dallo stress  causato dal disagio lavorativo.

 

Durata e costo degli incontri:

 

Il gruppo di ascolto si attiva  per un minimo di 5 persone

 

Gli incontri, 8 in tutto, sono a scadenza settimanale (o quindicinali) della durata di un?ora e mezza ciascuno.

La partecipazione comporta  l?adesione all?Associazione (scaricare il modulo di adesione dal sito)

Il costo è di 100,00 euro per otto incontri (12,50? per seduta).

 

Chi coordina il gruppo:

 

La  psicologa e psicoterapeuta del Centro Antimobbing

 

per informazioni contattare:

·       Cell. 342-6781770

·       Fax  059-4391828

·       E-mail centro_antimobbing@yahoo.it

 

Vi aspettiamo numerosi!

 
 
 
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

 

 

  SCARICA 

LA RELAZIONE ANNUALE SULLE CONVALIDE DELLE DIMISSIONI DELLE LAVORATRICI MADRI  E DEI LAVORATORI PADRI

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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